Una poesia di Kai-Isaiah Jamal
Tradizionalmente, il tartan Burberry era nascosto dentro il trench. Poi, simbolicamente, ha sfilato lungo la passerella. Rappresenta quello che succede quando l’interno viene portato all’esterno. Quando i paradigmi vengono ribaltati e un nuovo gruppo di persone traccia il percorso di una linea rossa. Col tempo, ciò che era invisibile diventa oggetto di conversazione, qui a Londra, dove quello che conta davvero sono le persone e la moda del futuro è favolosa ma alla portata di tutti. Non si può costruire una casa se non si riesce a raggiungere il cancello, se non si riesce a comprenderne l’ethos. Il tartan color betulla non può esistere senza diversi elementi che si intrecciano tra loro; la parola comunità è sinonimo di connessione. E a volte rispettare la tradizione significa cambiarla. E per definire un collettivo è necessario dargli un nuovo nome. La libertà sta tutta nel farlo proprio, salire sui tetti con la persona che ami e gridarlo a gran voce. Produrre e proteggere, reinventare e reindirizzare. Una linea che ne incrocia un’altra è un simbolo d’amore. Ne sono sicuro. Proprio come il tartan.