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DICHIARAZIONE IN MATERIA DI SCHIAVITÙ MODERNA E DI TRASPARENZA NELLA SUPPLY CHAIN

MODERN SLAVERY ACT 2015 (REGNO UNITO), TRANSPARENCY IN SUPPLY CHAINS ACT 2010 (CALIFORNIA), FIGHTING AGAINST FORCED LABOUR AND CHILD LABOUR IN SUPPLY CHAINS ACT 2023 (CANADA) E MODERN SLAVERY ACT 2018 (AUSTRALIA).

DICHIARAZIONE DI BURBERRY GROUP PLC 2024/25

Burberry si impegna a rispettare e sostenere i diritti umani ovunque operi e non tollera alcuna forma di schiavitù moderna nella sua attività o supply chain.


INFORMAZIONI SULLA PRESENTE DICHIARAZIONE


La presente dichiarazione viene rilasciata ai sensi della Sezione 54 del Modern Slavery Act 2015, del Canada Fighting Against Forced Labour And Child Labour In Supply Chains Act 2023, dell'Australian Modern Slavery Act 2018 e del California Transparency in Supply Chains Act del 2010 (SB 657).

Il documento illustra le misure adottate nel corso dell'anno fiscale 2024/25 per impedire che episodi di schiavitù e tratta di esseri umani si verifichino nelle nostre supply chain o in qualsiasi parte della nostra attività. La definizione di Burberry relativa a schiavitù e tratta di esseri umani è allineata alla sezione 54 (12) del Modern Slavery Act 2015.

La presente dichiarazione viene rilasciata anche a nome delle seguenti società controllate da Burberry Group plc (codice azienda 3458224): Burberry Limited (codice azienda 162636), Burberry (UK) Limited (codice azienda 4288292), Burberry International Holdings Limited (codice azienda 4251867), Burberry Limited (registrata nello Stato di New York con l'ID DOS 293943), Burberry (España) Holdings Limited (codice azienda 5265289), Thomas Burberry Holdings Limited (codice azienda 3509143), Burberry Haymarket Limited (codice azienda 4868493), Burberry Holdings Limited (codice azienda 4251948), Burberry Canada Inc (codice azienda 689541-7), Burberry Pacific Pty Ltd (codice azienda 098 381 161) e Burberry London Limited (codice azienda 4251951) e le azioni e le operazioni descritte di seguito sono effettive in tutto il gruppo Burberry.

Durante il periodo di riferimento della presente dichiarazione, ci siamo confrontati con ciascuna delle entità dichiaranti coinvolte nel presente documento e abbiamo consultato le entità che possediamo o controlliamo. Burberry Limited è responsabile della stesura della dichiarazione per conto di Burberry Group PLC, con l'inclusione e l'approvazione di tutte le filiali.

INTRODUZIONE 

 In qualità di marchio di lusso britannico a livello internazionale, ci impegniamo ad agire in modo responsabile per raggiungere i nostri obiettivi. Ci atteniamo alla nostra strategia di responsabilità, Burberry Beyond, definendo le nostre ambizioni in base a quattro pilastri, Prodotto, Pianeta, Persone e Comunità, punti di unione nella nostra azienda, nella supply chain e nelle nostre comunità per creare un mondo migliore per le generazioni del futuro.

Abbiamo fissato obiettivi tra i quattro pilastri per incorporare pratiche aziendali responsabili, sostenute dai nostri impegni politici costanti. Abbiamo predisposto delle metriche chiave per misurare e riferire i progressi compiuti.

Per avere un impatto positivo sulle persone all'interno della nostra supply chain, collaboriamo con i partner per proteggere la natura senza tempo delle competenze artigianali e delle tecniche tradizionali dell'industria del lusso. Al centro di questa agenda ci sono il rispetto e la tutela dei diritti umani, la lotta contro i rischi di schiavitù moderna e l'aumento della trasparenza in tutta la nostra supply chain. 

La nostra decima Dichiarazione in materia di schiavitù moderna fornisce una panoramica dei progressi compiuti nell'ultimo anno nel rafforzamento dei sistemi di prevenzione della schiavitù moderna nelle nostre operazioni e supply chain. Affrontiamo i rischi attraverso i nostri programmi di conformità e impatto sociale per creare un impatto significativo all'interno delle nostre operazioni, della nostra supply chain e delle nostre comunità locali. 

Nell'anno fiscale 2024/25 abbiamo implementato azioni concentrate sulle principali aree di rischio delle nostre operazioni e supply chain. Tali azioni si basano sui risultati della nostra più recente valutazione dell'impatto sui diritti umani (HRIA) e delle attività dei programmi di commercio etico, tra cui: 

• Approfondimento delle nostre supply chain estese e delle operazioni commerciali per identificare e affrontare nuovi potenziali rischi di schiavitù moderna.
• Allineamento a livello internazionale del nostro Programma sul benessere dei lavoratori, oltre all'implementazione di miglioramenti del programma per supportare meglio i nostri partner della supply chain.
• Collaborazioni con esperti esterni come l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), un'agenzia delle Nazioni Unite, per organizzare sessioni introduttive di sensibilizzazione sulla protezione dei lavoratori migranti nella nostra supply chain globale, compresa l'assunzione responsabile.
• Tutela dei diritti delle donne tramite l'integrazione delle componenti legate al genere nel nostro approccio di due diligence della supply chain e nel Programma sul benessere dei lavoratori con il supporto di esperti esterni, Business for Social Responsibility (BSR).
• Espansione del nostro Programma sulla salute di lunga durata a nuovi partner della supply chain in tutta la regione APAC.
• Avvio di un meccanismo di reclamo per i nostri partner della supply chain di livello 1 in EMEIA, che sarà disponibile per circa 41.000 lavoratori. 

Le principali aree in cui abbiamo registrato progressi nell'anno fiscale 2024/25:

• Il nostro Programma di commercio etico copre tutte le nostre supply chain di livello 1 e nell'anno fiscale 2024/25, 281 dei nostri fornitori di livello 1 sono stati sottoposti a una valutazione in loco.  
• Il nostro Programma sulla proprietà dei venditori (VOP), che aiuta i nostri partner VOP a sviluppare il proprio programma di due diligence nella loro supply chain, è ora attivo presso 27 partner nella regione EMEIA e 1 partner nella regione APAC, che coprono circa il 52% della nostra supply chain di livello 1 in EMEIA.  
• Il nostro Programma sul benessere dei lavoratori ha raggiunto circa 13.670 lavoratori della nostra supply chain.
• Collaboriamo con esperti esterni per garantire che il nostro modello di due diligence sui diritti umani continui a evolversi per rispondere agli emergenti cambiamenti legislativi e supportiamo i partner della nostra supply chain per garantire che siano informati e conformi a tali standard.

LA NOSTRA ATTIVITÀ E LE NOSTRE OPERAZIONI

Fondato nel 1856, Burberry è un marchio di lusso britannico senza tempo, con un'eredità culturale unica e obiettivi di lunga durata: qualità, innovazione e creatività. Progettiamo, acquistiamo, produciamo e vendiamo prodotti lavorati con grande maestria, concentrandoci sulla nostra crescita e svolgendo al contempo un ruolo positivo nella società.

Il nostro scopo e i nostri valori sono il fulcro delle nostre decisioni aziendali e il benessere delle persone, di coloro che lavorano alla nostra supply chain e delle comunità in cui operiamo è al centro di tutte le nostre attività. Burberry è composta da:  

• Oltre 8.450 dipendenti
• 129 nazionalità in 32 Paesi e territori
• 422 boutique
• Cinque hub di distribuzione
• Oltre 30 specialisti della responsabilità
• Ricavi dell'anno fiscale 2024/25: 2,46 miliardi di sterline

La produzione dei nostri prodotti avviene sia in stabilimenti di proprietà di Burberry nel Regno Unito e in Italia, sia in collaborazione con una rete di fornitori globali.

La vendita avviene attraverso la nostra rete di boutique in gestione diretta e in franchising, online e tramite partner all'ingrosso. Approfittando dell'esperienza dei nostri partner di licenza in materia di prodotti e distribuzione, avviamo collaborazioni per alcune categorie di prodotti come l'eyewear e i prodotti di bellezza.

La nostra operatività a livello globale contribuisce alle economie locali e ci permette di sostenere le comunità che ci circondano. Creiamo valore per le società sia direttamente che indirettamente attraverso le nostre attività commerciali e la collaborazione con le ONG per i programmi comunitari.


LA NOSTRA SUPPLY CHAIN DI PRODOTTI  

Gestiamo due stabilimenti produttivi di proprietà di Burberry nel Regno Unito (a Castleford e Keighley) e due in Italia (a Firenze e Torino). Abbiamo anche una rete di fornitori globali. Abbiamo partnership di lunga data con molti dei nostri fornitori e riteniamo che relazioni solide siano fondamentali per garantire un miglioramento continuo delle condizioni di lavoro nella supply chain.

Fornitori di livello 1 - Le cifre dell'anno fiscale 2024/25:  
 • 687 siti di produzione, 75% in Italia, 21% nel resto dell'Europa e 4% in Asia  

 Fornitori di livello 1 - Profilo dei dipendenti per l'anno fiscale 2024/25: 
 • Forza lavoro totale: 61.495 lavoratori  
 • Ripartizione dei generi: 29% maschi, 71% femmine  
 • Contrattazione collettiva: circa il 78% dei siti di produzione di livello 1 da cui ci riforniamo è coperto da contratti collettivi nazionali e/o industriali

Nota: consulta il nostro allegato per le definizioni relative ai livelli della nostra supply chain.

TRACCIABILITÀ 

La tracciabilità è fondamentale per aiutarci a valutare e gestire i rischi sociali associati all'approvvigionamento delle materie prime. Puntiamo alla completa tracciabilità di tutte le materie prime chiave entro l'anno fiscale 2029/30. Grazie al nostro programma di tracciabilità, saremo in grado di valutare e gestire più da vicino l'impatto sociale dell'approvvigionamento delle materie prime e di soddisfare le esigenze dei consumatori e delle normative in continua evoluzione.  Nell'anno fiscale 2022/23 abbiamo attuato con successo un progetto pilota di tracciabilità per il cotone, la lana e i materiali sintetici con i principali fornitori, utilizzando uno strumento di tracciabilità di terze parti per risalire a queste fibre fino al Paese di origine. Ora stiamo ampliando questa iniziativa per includere altri tipi di fibre e continueremo ad accelerare questo lavoro. Consulta il nostro Report annuale per l'anno fiscale 2024/25 per ulteriori dettagli sui nostri progressi nel campo della tracciabilità delle materie prime.

LICENZIATARI 

Abbiamo dato in licenza la produzione del nostro eyewear e dei prodotti beauty rispettivamente a Luxottica e Coty. Lavoriamo con entrambi i licenziatari per l'applicazione di standard coerenti e in linea con quelli adottati nel resto della nostra supply chain.  

La policy di Coty sui diritti umani definisce il suo impegno e il suo approccio per affrontare i rischi legati ai diritti umani nella supply chain. Coty è membro fondatore della Responsible Mica Initiative (RMI), un gruppo d'azione multi-stakeholder che mira a stabilire una supply chain di mica indiana responsabile al 100% entro la fine del 2030. Dal 2017, Coty è membro della Roundtable for Sustainable Palm Oil (RSPO) con un'ambizione: che tutti gli acquisti di olio di palma di Coty siano certificati RSPO. Per ulteriori dettagli, consulta la Dichiarazione di Coty in materia di schiavitù moderna. 

Luxottica fa parte del Gruppo EssilorLuxottica, leader mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di lenti oftalmiche, montature e occhiali da sole. Nell'ambito del pilastro Eyes on Ethics, parte del programma di sostenibilità Eyes on the Planet, EssilorLuxottica ha sviluppato una serie di risorse e strumenti legati all'etica che riflettono la sua evoluzione come Gruppo unificato e i suoi valori. EssilorLuxottica dispone di diverse politiche per affrontare i rischi legati ai diritti umani e alla schiavitù moderna, tra cui il suo Codice etico, il Codice di condotta dei partner commerciali e la Dichiarazione in materia di schiavitù moderna, sviluppati in conformità con il Modern Slavery Act del Regno Unito.

SERVIZI E BENI NON DESTINATI ALLA RIVENDITA 

Collaboriamo con fornitori che supportano le nostre operazioni commerciali più estese. Tra questi, gli appaltatori che si occupano di logistica e rifiuti e i fornitori di beni non destinati alla rivendita, come il packaging e il visual merchandising.  

Chiediamo a tutti i nostri fornitori di servizi e di beni non destinati alla rivendita di rispettare il nostro Codice di condotta. Il nostro Codice di condotta è anche incorporato nei nostri accordi contrattuali con partner e fornitori (vedi sezione Politiche). Eseguiamo anche audit sul commercio etico per verificare la conformità al nostro Codice di condotta per il commercio etico (vedi sezione Due diligence sui diritti umani).

GESTIONE DOCUMENTO  

Noi di Burberry crediamo che il rispetto dei diritti umani sia parte integrante di un'azienda responsabile. La prevenzione del lavoro forzato, vincolato e della tratta di persone è un elemento chiave dell'approccio di Burberry ed è sancita dal nostro Codice di condotta. 

Le politiche relative alla schiavitù moderna e ai diritti umani sono esaminate annualmente dal nostro team di Corporate Responsibility e sono approvate dal Comitato etico di Burberry, presieduto dal Consulente generale. Se vengono identificati rischi legati al lavoro o ai diritti umani, il Vicepresidente di Corporate Responsibility ne riferisce al Comitato etico. Il Comitato etico fa capo al Comitato audit di Burberry Group plc, presieduto da un Amministratore non esecutivo indipendente.

Nell'anno fiscale 2023/24, abbiamo completato un audit interno del nostro Programma di commercio etico, che ha apportato miglioramenti ai nostri processi di due diligence e la creazione del nostro Sottocomitato per la garanzia etica, che fa capo al nostro Comitato etico. Questo Sottocomitato è operativo da un anno e ha consentito una migliore collaborazione e una risoluzione più efficiente dei problemi con i nostri colleghi della supply chain in caso di impatti effettivi o potenziali.

POLITICHE 

Il nostro Codice di condotta guida le nostre azioni e supporta i nostri partner a prendere decisioni informate, etiche e sostenibili ed è stato sviluppato in linea con i nostri impegni e la nostra esperienza pluriennale. Le nostre politiche all'interno del Codice di condotta sono sostenute dal Codice di Base dell'Ethical Trading Initiative, dalla Dichiarazione internazionale dei diritti umani e dalle Convenzioni fondamentali dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. Riesaminiamo regolarmente le nostre politiche alla luce delle più recenti linee guida sulle best practice e dei requisiti normativi emergenti e le aggiorniamo laddove necessario. 

Cerchiamo di applicare il Codice di condotta a tutti i nostri partner aziendali, che includono, ma non si limitano a, fornitori di materie prime, fornitori di prodotti finiti, subappaltatori, strutture di supporto, fornitori di beni non in stock, imprese edili, licenziatari e affiliati.

Il Codice di condotta include le politiche seguenti:
• Policy di Burberry sui diritti umani
• Codice di condotta per il commercio etico di Burberry
• Policy di Burberry sui lavoratori migranti
• Policy di Burberry sul lavoro minorile e sui giovani lavoratori 
• Policy di non conformità dei partner Burberry

IL NOSTRO APPROCCIO STRATEGICO

In Burberry, adottiamo un approccio basato sul rischio per gestire i rischi legati ai diritti umani e alla schiavitù moderna. Ci impegniamo ad agire e ad apportare miglioramenti significativi e duraturi alle pratiche aziendali e alle condizioni di lavoro. La nostra strategia in materia di diritti umani è definita da quattro pilastri e sostiene il nostro impegno a favore della piena integrazione dei diritti umani nelle nostre pratiche commerciali.

  • Integrare
    Incorporare i diritti umani nelle pratiche aziendali
  • Migliorare
    Migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori delle nostre supply chain
  • Trasformare
    Creare impatti positivi e farsi portatori delle questioni endemiche dei diritti umani

  • Collaborare
    Collaborare attivamente con i principali stakeholder per promuovere un cambiamento sostenibile nel settore



    Ogni due anni conduciamo una valutazione dell'impatto che le attività e operazioni della nostra supply chain estesa hanno sui diritti umani.

     

     Valutiamo e affrontiamo i rischi legati ai diritti umani e alla schiavitù moderna all'interno della nostra supply chain attraverso il nostro Programma di commercio etico. Effettuiamo un'analisi basata sul rischio dei nuovi fornitori prima di procedere all'approvvigionamento e conduciamo audit sul commercio etico laddove vengano identificati dei rischi (per ulteriori dettagli, consulta la sezione Due diligence sui diritti umani). 

    Abbiamo anche KPI legati al nostro lavoro con le persone coinvolte nella nostra supply chain che costituiscono una parte fondamentale delle misure di responsabilità aziendale per l'approccio strategico al nostro pilastro Persone all'interno della strategia di responsabilità aziendale, Burberry Beyond. Questi KPI vengono monitorati internamente e rivisti su base bimestrale (vedi la sezione Valutare il nostro impatto sui diritti umani).

VALUTARE IL NOSTRO IMPATTO SUI DIRITTI UMANI

Conduciamo regolarmente valutazioni dell'impatto sui diritti umani (HRIA) delle nostre operazioni e attività e di quelle della nostra supply chain. 

Abbiamo implementato questo processo nel 2014 e la nostra ultima valutazione dell'impatto è iniziata nel quarto trimestre dell'anno fiscale 2024/25, con risultati che dovrebbero essere finalizzati nel primo trimestre dell'anno fiscale 2025/26. Nell'anno fiscale 2022/23 abbiamo seguito una metodologia simile a quella della nostra HRIA precedente, in base alla quale, oltre alla nostra valutazione standard, abbiamo condotto un'analisi supplementare dell'impatto sui diritti umani dei gruppi vulnerabili all'interno della forza lavoro della nostra supply chain. L'analisi supplementare di quest'anno si concentra sul genere e su come garantire la protezione dei diritti delle donne all'interno della supply chain. Inoltre, riconoscendo l'intersezionalità tra ambiente e diritti umani, la valutazione ha incluso considerazioni relative al riconoscimento da parte dell'Assemblea generale e del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite del diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile.

La nostra valutazione per l'anno fiscale 2022/23, e più recentemente convalidata come ancora altamente rilevante attraverso le attività dei nostri programmi di commercio etico, ha identificato le aree chiave in cui è più probabile che vengano identificate violazioni dei diritti umani in tutta la nostra supply chain. Si tratta di: 

 • Condizioni di lavoro e di vita, compreso l'accesso ai servizi sanitari  

 • Voce dei lavoratori, importante per offrire soluzioni 

 • Diversità, equità e inclusione 

 • Schiavitù moderna, compresi i percorsi di assunzione dei lavoratori migranti

Nel corso dell'ultimo anno, abbiamo implementato diverse azioni di mitigazione incentrate su queste aree e continueremo a sviluppare i nostri piani d'azione per ottenere un impatto positivo e per affrontare ulteriormente queste aree di rischio. Tali azioni comprendono: 

 • Rafforzare le nostre politiche e i nostri Codici di condotta per continuare ad allinearci ai quadri internazionali. 

 • Costruire programmi su misura per migliorare i diritti dei gruppi vulnerabili, ad esempio i lavoratori migranti e le donne, supportati dalla conduzione di valutazioni dei dati della supply chain, al fine di garantire l'indirizzamento dei programmi di due diligence e impatto sociale nelle aree più necessarie della nostra supply chain.

 • Sviluppare le capacità e collaborare con i fornitori per migliorare la prevenzione dei rischi attraverso linee telefoniche dirette sponsorizzate da Burberry, il Programma sul benessere dei lavoratori e la formazione sulla supply chain. 

 • Continuare a migliorare e implementare solidi programmi di audit e conformità, al fine di identificare, gestire e mitigare efficacemente le potenziali violazioni con il nostro Codice di condotta.  

 • Condurre valutazioni del rischio specifiche per Paese con il supporto di esperti esterni per affrontare i nostri principali impatti sui diritti umani e implementare piani d'azione per gestire i rischi identificati.

Consulta le seguenti sezioni per ulteriori informazioni su come i nostri programmi di impatto sociale mirano ad affrontare le aree di impatto individuate dalla valutazione dell'impatto sui diritti umani (HRIA), dal Programma sul benessere dei lavoratori, dal Programma sulla salute, dai Meccanismi di reclamo dei lavoratori, da Formazione e risorse e Due diligence sui diritti umani.

DUE DILIGENCE SUI DIRITTI UMANI

Il nostro approccio alla due diligence sui diritti umani comprende e integra tutte le attività che mettiamo in atto per identificare e gestire i rischi sociali nelle supply chain dei nostri prodotti e operazioni. Rivediamo regolarmente il nostro modello di due diligence per assicurarci che tenga conto delle aspettative dei nostri stakeholder esterni, come le normative internazionali, i consumatori, gli investitori e i governi.

L'anno scorso abbiamo implementato un approccio rafforzato alla due diligence sui diritti umani. La strategia di due diligence avanzata garantisce un approccio orientato al rischio attraverso la valutazione del rischio, la mitigazione, la prevenzione e le attività di rimedio e sosterrà la conformità alle normative in arrivo in materia di tutela dei diritti umani.

Il nostro approccio alla due diligence sui diritti umani può essere classificato in quattro aree chiave di interesse:

1. Valutazione del rischio: valutiamo il rischio attraverso una combinazione di approcci, come la piattaforma di rischio nazionale Maplecroft, la nostra valutazione dell'impatto sui diritti umani e il nostro approccio all'onboarding di nuovi fornitori della supply chain, che include formazione introduttiva, screening e valutazioni del rischio basate sulla regione. Nel caso in cui vengano identificati rischi estremamente elevati, rifiuteremo il partner come forma di gestione del rischio.

2. Mitigazione del rischio: mitighiamo il rischio attraverso il nostro Programma di commercio etico, incentrato sugli audit etici delle sedi dei fornitori, e la nostra linea telefonica Speaking Up!, per ascoltare e affrontare le preoccupazioni dei lavoratori in modo confidenziale.

3. Prevenzione dei rischi: preveniamo i rischi attraverso le nostre iniziative di sviluppo delle capacità, come il Programma sulla proprietà dei venditori e la collaborazione con l'OIM per il percorso di assunzione dei lavoratori migranti.

4. Correzione dei rischi: rimediamo ai rischi quando si presentano ascoltando e agendo in base al feedback dei lavoratori.

DUE DILIGENCE NELLE NOSTRE OPERAZIONI

Gestiamo quattro siti produttivi di proprietà di Burberry, che fanno parte del nostro Programma di commercio etico e vengono valutati e gestiti in linea con gli standard che richiediamo ai nostri partner esterni della supply chain.

Il nostro Programma di commercio etico copre i centri logistici e di distribuzione e i fornitori di servizi e quest'anno abbiamo condotto audit in 13 sedi.

I nostri dipendenti diretti vengono assunti dai team interni delle Risorse umane e ci avvaliamo anche di un Managed Service Provider (MSP) che si occupa del reclutamento e della gestione dei lavoratori a contratto. L'MSP ha messo in atto un processo di reclutamento etico e abbiamo condotto una due diligence sul loro processo per garantire che sia allineato ai nostri standard e requisiti legislativi.

Consulta la sezione Formazione e risorse per informazioni su come formiamo i nostri dipendenti in materia di schiavitù moderna.

DUE DILIGENCE NELLA NOSTRA SUPPLY CHAIN DI PRODOTTI

1. VALUTAZIONE DEI RISCHI
Tutti i partner della nostra supply chain (livello 1 e 2) vengono esaminati e valutati nella fase di onboarding per identificare eventuali rischi legati ai diritti umani e alla schiavitù moderna. Chiediamo a tutti i nostri partner della supply chain di firmare una lettera di impegno in cui riconoscono e accettano il Codice di condotta, al fine di garantire un accordo reciproco sul fatto che qualsiasi forma di schiavitù moderna, compreso il lavoro forzato, vincolato o involontario in carcere, non è consentita in nessuna circostanza.   

Prima di essere incluso nella nostra supply chain, un partner viene sottoposto a valutazione per individuare eventuali rischi di lavoro forzato, vincolato o di tratta, in linea con la nostra Due diligence sui diritti umani. Per i fornitori di livello 1 e 2, se durante la valutazione dei rischi viene identificato un rischio di vulnerabilità della forza lavoro o dell'ubicazione geografica, verrà eseguito un audit completo con analisi dei risultati ed eventuali piani di rimedio prima di prendere una decisione sull'approvazione. Nel caso in cui i rimedi non abbiano successo in nessuna fase e un fornitore non soddisfi i nostri rigorosi criteri, non avvieremo alcuna collaborazione. 

GESTIONE DEI RISCHI
 In linea con il Codice di condotta di Burberry, in cui vengono identificati rischi estremamente elevati nella fase di valutazione dei rischi, rifiuteremo il partner e non intraprenderemo con esso alcun rapporto di lavoro. La gestione dei rischi mira a ostacolare potenziali impatti negativi lungo la supply chain che riteniamo troppo gravi per la sicurezza e/o il benessere dei lavoratori.

Processo di onboarding dei fornitori di materie prime:
1. La richiesta di onboarding di un nuovo fornitore di materie prime viene inviata
2. Il fornitore di materie prime deve compilare la documentazione di onboarding, firmare i Principi e accettare l'audit di Burberry
3. Valutazione del rischio del fornitore di materie prime condotta dal team Burberry Responsibility
4. Nel caso in cui siano individuati casi di schiavitù moderna o di altri rischi di conformità sociale, viene effettuato un audit
5. Il fornitore di materie prime viene approvato solo se non sono riscontrate gravi non conformità

Processo di onboarding dei fornitori di prodotti finiti:
1. La richiesta di onboarding di un nuovo fornitore di prodotti finiti viene inviata
2. Il fornitore di prodotti finiti deve compilare la documentazione di onboarding, firmare i Principi e accettare l'audit di Burberry
3. Valutazione del rischio dei fornitori di nuovi prodotti finiti condotta dal team Burberry Responsibility
4. Sulla base dell'esito della valutazione del rischio, il fornitore viene approvato o sottoposto a un audit
5. Il fornitore di prodotti finiti viene approvato solo se non sono state individuate gravi non conformità

2. MITIGAZIONE DEL RISCHIO
 Il nostro approccio alla mitigazione del rischio si basa sul nostro Programma di commercio etico, che comprende l'audit dei nostri partner della supply chain e il monitoraggio della conformità agli standard stabiliti nel nostro Codice di condotta per il commercio etico. 

Dopo la fase di valutazione dei rischi durante l'onboarding, un nuovo fornitore di livello 1 o 2 sarà approvato per la produzione o sarà necessario un audit completo in loco sul commercio etico. Per svolgere gli audit etici nella nostra supply chain, ci avvaliamo di una combinazione di esperti interni di commercio etico e di agenzie di audit esterne accreditate. Gli audit possono essere sia annunciati, sia non annunciati, a seconda del rischio associato al partner e, ove richiesto, gli auditor saranno accompagnati da interpreti o facilitatori culturali.

 In cosa consiste un audit etico? 
 • Visita della sede
 • Colloqui con i lavoratori
 • Revisione della documentazione

 Classificazioni dell'audit etico 
 • Eccellente: non sono stati individuati errori
 • Minore
 • Maggiore
 • Critico
 • Critico per l'azienda: sono stati individuati problemi gravi 

Dopo un audit, il partner della supply chain riceve i risultati e l'eventuale proposta di piano d'azione correttivo. Il nostro team di Corporate Responsibility lavora a stretto contatto con il partner tramite comunicazioni regolari, per monitorare e supportare l'implementazione. Questi piani d'azione si concentrano sull'apportare miglioramenti ai sistemi di gestione per prevenire e/o porre rimedio alla schiavitù moderna, nonché su una migliore gestione dei diritti umani e dei rischi per la salute e la sicurezza. Una volta che i nostri partner della supply chain hanno messo in atto i piani d'azione correttivi, garantiamo un monitoraggio regolare per assicurare conformità e miglioramento continui e forniremo supporto e guida, dove necessario.

I nostri principi di audit sono allineati ai principali standard e regolamenti internazionali sul commercio etico, nonché alle leggi nazionali applicabili, i nostri auditor sono certificati secondo schemi di audit sociale riconosciuti a livello internazionale. La frequenza e il tipo di audit dipendono dalla precedente classificazione di audit e dal rischio associato al partner della supply chain. La frequenza varia da tre mesi, in caso di classificazione critica e di un partner ad alto rischio, a 36 mesi, in caso di classificazione eccellente e partner a basso rischio. 

Se l'audit viene classificato Critico o Critico per l'azienda, si applica la nostra procedura per valutazione critica e il partner viene rifiutato durante l'onboarding. 

Analizziamo tutti i risultati dei nostri audit su scala globale, per capire dove concentrare i nostri programmi di impatto sociale e misure correttive. Quest'anno, le principali aree di non conformità ai nostri standard in tutti gli audit condotti sono state la salute e la sicurezza e l'orario di lavoro. Continueremo a lavorare con i nostri partner della supply chain per identificare la causa principale di questi problemi e implementare azioni per gestirli e prevenirli. Esempi di azioni correttive includono: migliorare i sistemi e le politiche di gestione della salute e della sicurezza; garantire che tutte le attrezzature essenziali per la sicurezza antincendio siano in atto; e implementare un accurato sistema di registrazione delle ore di lavoro.

 Il nostro Programma di commercio etico affronta anche il rischio rappresentato dai subappalti non autorizzati. Abbiamo una politica di tolleranza zero nei confronti di subappalti non autorizzati a tutti i livelli della nostra supply chain di livello 1 e 2. Allo stesso modo, i nostri partner della supply chain sono tenuti a diffondere questo approccio all'interno delle proprie supply chain. In alcuni casi, i nostri partner della supply chain hanno implementato sistemi di tracciamento digitale per mappare l'assegnazione degli ordini dei loro partner, consentendo così il controllo degli ordini in tempo reale con i subappaltatori autorizzati e la divulgazione di eventuali casi di subappalto non autorizzato. 

 Il nostro Programma di commercio etico copre anche i centri logistici e di distribuzione, i fornitori di servizi e i fornitori di beni non destinati alla rivendita (GNFR). Nell'anno fiscale 2024/25 abbiamo effettuato audit etici presso i fornitori di imballaggi e alcuni fornitori di servizi e continueremo a migliorare la nostra mitigazione del rischio in quest'area della nostra supply chain.  

 Il Programma di commercio etico per l'anno fiscale 2024/25 in cifre:
 • 383 audit in loco nelle nostre supply chain di livello 1 e 2
 • 86 valutazioni desktop nelle nostre supply chain di livello 1 e 2

 Il 75% dei nostri fornitori di livello 1 è stato sottoposto ad audit o è rimasto nell'ambito dell'audit più recente durante l'anno fiscale 2024/25 e la ripartizione dei nostri partner della supply chain di livello 1 in base alle prestazioni di commercio etico è la seguente:

Eccellente

12%

Minore

26%

Grave

61%

Critico

1%


CASE STUDY SULLA DUE DILIGENCE RINFORZATA
Un'area di interesse per la mitigazione del rischio quest'anno è stata quella dei potenziali rischi associati ai lavoratori migranti. Poiché un piccolo numero di nostri partner in Italia impiega lavoratori migranti, abbiamo implementato un processo di due diligence rinforzato per valutare, correggere e prevenire casi di impatti negativi effettivi o potenziali su questi lavoratori. 

 Il nostro approccio include:
 • Una valutazione approfondita (condotta su base non annunciata) delle procedure operative del partner della supply chain, che comprende i diritti dei lavoratori, le pratiche di impiego e la due diligence fiscale.
 • Una revisione interna della due diligence delle pratiche di acquisto di Burberry per identificare eventuali connessioni tra le nostre politiche di approvvigionamento e le eventuali non conformità identificate durante il nostro programma di audit.
 • Piani d'azione su misura per ciascun partner della supply chain per supportarne la capacità di affrontare e prevenire gli impatti negativi. 

Tutti i nostri partner sono stati valutati e alcuni di essi sono stati segnalati per non conformità durante l'orario lavorativo. Questi partner hanno ricevuto dei piani d'azione e stanno lavorando apertamente per rimediare agli impatti osservati. Saranno rivalutati nel prossimo trimestre per verificare i miglioramenti.

3. PREVENZIONE DEI RISCHI
Il nostro approccio alla prevenzione dei rischi si concentra su iniziative esterne di sviluppo delle capacità che supportano i nostri partner della supply chain, tra cui il Programma sulla proprietà dei venditori (VOP), nonché la nostra collaborazione con l'OIM su un programma pilota per i nostri siti di produzione interni a sostegno dei percorsi dei lavoratori migranti.

PROGRAMMA DI SVILUPPO DELLE CAPACITÀ DI COMMERCIO ETICO

Il nostro VOP è una parte fondamentale del modo in cui preveniamo i rischi nella nostra supply chain. Il VOP fornisce ai nostri partner principali della supply chain supporto per sviluppare e gestire il proprio programma di due diligence all'interno delle loro supply chain estese in linea con i nostri standard.  

Grazie al continuo impegno dei nostri partner principali della supply chain, insieme a supporto e formazione ampi, il VOP sostiene il nostro impegno a favore dell'attuazione dei nostri standard etici e lavora attivamente per prevenire i rischi di schiavitù moderna. Analogamente al nostro Programma di commercio etico, audit periodici incentrati sui diritti umani, nonché sulla salute e la sicurezza, vengono condotti sia dalle risorse nominate dai nostri partner VOP che, in alcuni casi, da auditor di terze parti, in base al Codice di condotta per il commercio etico di Burberry. Sulla base dei risultati dell'audit, vengono sviluppati piani d'azione per il miglioramento che sono poi condivisi con la supply chain dei partner, che a loro volta si dedicano a colmare le lacune individuate.  

Nell'ultimo anno, abbiamo migliorato il nostro approccio di due diligence nella supply chain. In questo contesto, ogni partner VOP ha istituito un comitato etico interno per valutare le prestazioni e i rischi della supply chain, supportato da procedure di governance che garantiscono una chiara supervisione, dall'onboarding alle misure correttive e al miglioramento continuo delle prestazioni dei propri partner.

Promuoviamo la creazione di una comunità tra i nostri partner VOP per affrontare in modo proattivo i problemi della supply chain. Questo approccio ci consente di facilitare la formazione chiave, far emergere problemi comuni e collaborare alla gestione dei rischi, con il supporto sia del nostro team di Corporate Responsibility, sia da consulenti esterni, laddove è richiesta una competenza specifica. 

Abbiamo organizzato due giornate comunitarie VOP con sessioni di formazione in presenza, incluso un workshop per discutere l'evoluzione del programma e le ultime normative internazionali sulla due diligence. Durante la sessione, abbiamo raccolto feedback, affrontato le sfide ed esplorato le opportunità per migliorare ulteriormente il programma e soddisfare i requisiti normativi emergenti.


CASO DI STUDIO VOP:
Quest'anno, con l'aiuto dei suggerimenti e degli input raccolti durante le giornate comunitarie VOP svolte in presenza, abbiamo creato il VOP Hub, uno spazio virtuale co-progettato e co-gestito con le risorse VOP per condividere conoscenze e best practice.

Come risultato del nostro continuo impegno, abbiamo progettato un corso di formazione online di sei sessioni, erogato da un consulente esterno focalizzato sugli strumenti di mitigazione dei rischi, sulle pratiche di auditing e sulle tecniche di colloquio, oltre a fornire supporto per rimediare alle non conformità salienti. Questo spazio sarà continuamente arricchito da sessioni di coinvolgimento in presenza, a complemento di altre iniziative VOP.

Ci impegniamo a garantire l'efficacia del programma e a coinvolgere sempre nuovi partner. Durante l'anno fiscale 2024/25 abbiamo coinvolto tutti i nostri siti di produzione interni nel programma e un partner nella regione APAC come pilota.

L'anno fiscale 2024/25 del Programma sulla proprietà dei venditori in cifre: 

 • 28 partner della supply chain sono coinvolti nel VOP
 • Il 100% dei nostri siti di produzione interni fa parte del programma
 • 315 subappaltatori sono stati coinvolti tramite i loro partner VOP 
 • 26.505 sono i lavoratori che sono stati raggiunti dal VOP
 • Il 52% della nostra supply chain della regione EMEIA è coperto dal VOP
 • Il 100% dei partner VOP ha istituito un sistema di governance e un comitato etico interno per garantire che il processo di due diligence sia integrato nella loro procedura


CASE STUDY SULLA COLLABORAZIONE CON L'OIM PER IL PERCORSO DEI LAVORATORI MIGRANTI
Quest'anno, nell'ambito del nostro costante impegno a favore della prevenzione dei rischi, abbiamo esteso la nostra collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) per co-sviluppare un progetto pilota per aumentare la consapevolezza su una gestione equa ed etica dei lavoratori migranti. L'obiettivo era quello di sviluppare le capacità dei nostri partner di livello 1 a partire dai nostri impianti di produzione interni in Italia, per gestire efficacemente le pratiche di reclutamento e di impiego dei lavoratori migranti, nonché per soddisfare gli standard stabiliti nella nostra Politica sui lavoratori migranti.

Il programma di sviluppo delle capacità è stato progettato per adattare le attività di coinvolgimento in base al livello di rilevanza di ciascun partner per i temi di formazione dell'OIM (basso, medio, alto). A tutti i partner è stato fornito uno strumento di reclutamento responsabile e di orientamento all'occupazione e hanno partecipato a una sessione di formazioni online su argomenti chiave. Per i partner identificati come livello medio, è stata erogata una formazione in sei moduli, incentrata sui rischi comuni incontrati durante il processo di reclutamento e assunzione dei lavoratori migranti. Per i partner di livello alto, oltre alle azioni sopra indicate, un piano d'azione preventivo è stato co-progettato dall'OIM e dal management del partner durante una sessione individuale in loco per rafforzare la loro capacità di gestire i rischi di violazioni dei diritti umani legati ai lavoratori migranti.


4. MISURE CORRETTIVE DEI RISCHI
Il nostro approccio alla correzione dei rischi garantisce che, quando vengono identificati problemi all'interno della nostra supply chain, collaboriamo con i nostri partner della supply chain per affrontare eventuali impatti negativi su persone, lavoratori e comunità. Riconosciamo che i nostri impegni a favore dell'eliminazione dei rischi non dovrebbero limitare l'accesso ad altre misure correttive disponibili.

Ci impegniamo inoltre a collaborare con i nostri partner commerciali per ridurre al minimo il rischio di tali impatti negativi nelle loro supply chain. Inoltre, collaboriamo con ONG terze e organizzazioni della società civile per aiutare a risolvere i problemi. Le parti interessate, in particolare quelle che si trovano ad affrontare problematiche in materia di diritti umani, rimangono la nostra massima priorità.

Il nostro approccio di correzione per le spese di assunzione aderisce al principio che prevede che se ne occupi il datore di lavoro. In base a questo principio, le spese di assunzione pagate dai lavoratori durante il loro percorso di reclutamento saranno rimborsate per garantire pratiche di reclutamento responsabili in tutta la nostra supply chain. Nell'ambito di questo processo di correzione, ci impegniamo con i partner locali per garantire un approccio equilibrato ed efficace alla risoluzione di questi problemi.


CASE STUDY SULLE MISURE CORRETTIVE 
A novembre 2024, uno dei nostri fornitori di materie prime ha condotto la propria due diligence sui percorsi di reclutamento di un piccolo numero di nuovi lavoratori migranti. Al loro arrivo, hanno aperto un dialogo con i lavoratori per capire se avessero sostenuto delle spese di assunzione. Dopo aver scoperto che lo avevano fatto, hanno completamente rimborsato i lavoratori. Questo processo di due diligence e rimborso è stato supportato e convalidato da una ONG locale, e il fornitore si è anche impegnato a sviluppare e migliorare le politiche e le procedure sul futuro reclutamento dei lavoratori migranti e sulle pratiche di assunzione in corso. Ad esempio, si sono impegnati a includere il principio che prevede che sia il datore di lavoro a sostenere le spese come clausola nei contratti con le agenzie di reclutamento di cui si avvalgono.

I NOSTRI PROGRAMMI DI IMPATTO SOCIALE

Il nostro impegno a sostenere le persone che lavorano per noi e il loro benessere si estende a tutti gli individui nella nostra supply chain. Per questo motivo integriamo le nostre pratiche di audit con programmi volti ad affrontare le principali sfide e disuguaglianze sociali. L'obiettivo dei programmi è quello di creare risultati positivi per i lavoratori in aree quali la voce dei lavoratori, l'equità di genere, il benessere e la salute dei lavoratori e di sostenere le capacità dei nostri partner di identificare, gestire e prevenire i rischi sociali all'interno delle proprie strutture e catene del valore.

PROGRAMMA SUL BENESSERE DEI LAVORATORI 

Dal 2018 gestiamo con successo un programma sul benessere dei lavoratori in tutta la nostra supply chain a livello internazionale. Il nostro obiettivo è aiutare i nostri fornitori a migliorare il livello di soddisfazione dei dipendenti, concentrandosi sul benessere dei lavoratori, come attirare e trattenere i talenti, e creando opportunità di coinvolgimento significativo con i lavoratori, al fine di promuovere un dialogo aperto e raccogliere informazioni preziose.

Attraverso questo programma, riteniamo i partner responsabili di dimostrare un impegno tangibile nella prevenzione dei rischi nascosti, attraverso il coinvolgimento proattivo dei lavoratori. Coinvolgendo attivamente i lavoratori, ci assicuriamo che i potenziali problemi vengano identificati precocemente, consentendoci di affrontarli prima che si trasformino in rischi significativi. Questo approccio promuove una cultura del dialogo aperto, rafforza la responsabilità lungo tutta la supply chain e migliora la nostra capacità di mitigare i rischi attuali e futuri per i diritti e il benessere dei lavoratori.

Nell'anno fiscale 2024/25 abbiamo collaborato con l'Oxfam Business Advisory Service e una piattaforma di dati esterna per riprogettare gli elementi chiave del nostro Programma sul benessere dei lavoratori, in modo da poterlo condividere con un gruppo più ampio di lavoratori e fornire un supporto migliore ai nostri partner della supply chain. Nel corso dell'ultimo anno, abbiamo lavorato per garantire l'allineamento e la coerenza nell'attuazione del programma migliorato, lanciando le versioni EMEIA e APAC del nostro Programma sul benessere dei lavoratori migliorato rispettivamente a giugno 2024 e febbraio 2025. 

Il programma comprende:
 • Sessioni di formazione e workshop: progettati per i responsabili dei siti per approfondire la comprensione del benessere dei lavoratori, aumentare la consapevolezza e promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo.
 • Sondaggio sul benessere: tale sondaggio tocca argomenti come la felicità sul lavoro, la soddisfazione professionale, lo sviluppo personale e professionale e il benessere fisico. È disponibile in varie lingue, per migliorare l'inclusività e l'accuratezza. 
 • Feedback: i risultati sono stati condivisi con i partner attraverso riunioni, tra cui una classificazione delle prestazioni relative al benessere che può essere monitorata annualmente con un report di riepilogo che riassume le informazioni chiave e i passaggi successivi.
 • Wellbeing Action Toolkit: sviluppato insieme all'Oxfam Business Advisory Service, supporta i partner della supply chain nella creazione di un piano d'azione specifico per la sede in collaborazione con i lavoratori e il team di Corporate Responsibility. 
 • Controlli regolari: condotti con i partner della supply chain per fornire supporto, identificare i punti di forza e le aree di miglioramento e valutare i progressi rispetto a eventuali piani d'azione.

Nell'anno fiscale 2025/26 continueremo a implementare il Programma sul benessere dei lavoratori migliorato, garantendo l'allineamento tra le regioni e la condivisione con altri partner della supply chain. 

 L'anno fiscale 2024/25 del Programma sul benessere dei lavoratori in cifre:
 • 18 partner della supply chain hanno partecipato al Programma sul benessere dei lavoratori
 • Il programma ha raggiunto 13.670 lavoratori della nostra supply chain 
 • Le prestazioni raggiunte dai nostri fornitori partecipanti sono le seguenti: 17% di soddisfazione molto alta, 39% di soddisfazione alta e 44% di soddisfazione accettabile, mentre 0% ha raggiunto una soddisfazione bassa o molto bassa.


PROGRAMMA SULLA SALUTE  
Ci impegniamo a sostenere l'accesso dei lavoratori ai servizi e all'educazione alla salute, come indicato nella nostra valutazione HRIA come un rischio legato ai diritti umani. Abbiamo istituito il nostro Programma sulla salute nel 2015 e da allora abbiamo fornito a più di 5.150 lavoratori della supply chain una formazione sanitaria su misura. 

Per garantire che la formazione sia efficace e pertinente per i lavoratori che vi partecipano, collaboriamo con il partner della supply chain e il medico responsabile della formazione, per individuare gli argomenti sanitari da trattare. I quattro moduli formativi sono salute delle donne, salute degli uomini, salute generale e salute mentale e comprendono argomenti come la riproduzione, la consapevolezza sul cancro e l'alimentazione.

Conduciamo anche un sondaggio pre-formazione per capire il livello di conoscenza iniziale dei partecipanti, che viene poi ripetuto al termine della formazione, per misurarne l'efficacia e continuare a migliorare la consapevolezza di anno in anno.

Nell'anno fiscale 2024/25 abbiamo esteso il nostro Programma sulla salute a nuovi partner della supply chain in tutta l'Asia e ci siamo impegnati con successo con ciascuno di essi, con il supporto di ONG e organizzazioni locali. 

L'anno fiscale 2024/25 del PROGRAMMA SULLA SALUTE in cifre:
 • 991 lavoratori della supply chain hanno partecipato al Programma sulla salute
 • circa 1.700 ore di formazione erogate ai lavoratori della supply chain


LAVORATORI A DOMICILIO 
 I lavoratori a domicilio sono individui altamente qualificati che sono parte integrante delle supply chain della moda. Questo metodo di lavoro aiuta a sostenere la vita familiare del lavoratore e a mantenere un reddito.  Un'area della nostra supply chain con un numero ridotto ma significativo di questa categoria è il Giappone, dove i lavoratori sostengono la domanda fin dagli anni '70. Un esempio è quello della calzoleria, dove i processi di taglio, scarnitura, realizzazione della tomaia e della suola sono tutti affidati a diversi specialisti che utilizzano macchine e sostanze chimiche nei laboratori delle loro case.  

Ci impegniamo a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sicurezza del lavoro domestico e sul benessere di questi lavoratori. Stiamo supportando i nostri partner della supply chain nella conduzione di visite ai lavoratori a domicilio e nell'implementazione di una nuova checklist destinata ai lavoratori a domicilio per garantire la sicurezza e il rispetto delle condizioni di lavoro.

SALARIO DIGNITOSO 
 Ci dedichiamo alla promozione e l'adozione di un salario dignitoso nelle nostre operazioni e nella supply chain e siamo orgogliosi di essere diventati il primo retailer e produttore di lusso a ottenere l'accreditamento come datore di lavoro del Regno Unito per il salario dignitoso. Molti dei nostri fornitori del Regno Unito sono datori di lavoro che sostengono il salario dignitoso, tra cui il nostro partner di lunga data Johnston's of Elgin, produttore delle nostre sciarpe in cashmere classiche. 

Nel 2016 abbiamo aderito alla Global Living Wage Initiative, che si occupa di affrontare la povertà lavorativa in tutti i settori e in diverse aree geografiche, nell'ambito di un approccio unificato e globale con la partecipazione di più soggetti.


MECCANISMI DI RECLAMO DEI LAVORATORI 
 Ci assicuriamo che i dipendenti e i lavoratori della nostra supply chain abbiano accesso a supporto e consulenza riservati attraverso il nostro meccanismo globale di reclamo, Burberry Confidential. 

 Burberry Confidential è una linea telefonica internazionale a disposizione di tutti i nostri stakeholder e dei principali gruppi di titolari dei diritti (inclusi dipendenti, lavoratori della supply chain, comunità e nostri clienti). Ci garantisce di poter mettere a disposizione di tutti un meccanismo legittimo, prevedibile, equo, trasparente e compatibile con i diritti. L'accesso a questa linea telefonica consente di segnalare e affrontare le violazioni dei diritti umani o qualsiasi altra violazione del Codice di condotta di Burberry, impedendo che queste situazioni si ripetano o si aggravino.  

Dall'inizio del 2025 ci impegniamo con i nostri fornitori di livello 1 per sensibilizzarli riguardo alla linea telefonica attraverso programmi di formazione completi. Abbiamo incluso sia i nostri partner della supply chain, sia gruppi specifici della forza lavoro che potrebbero beneficiare di un ulteriore coinvolgimento e supporto, per garantire che siano completamente attrezzati per utilizzare in modo vantaggioso questa risorsa. Guardando al futuro, prevediamo di promuovere ulteriormente l'uso di questo canale, al fine di raggiungere i fornitori di livello 2 e oltre durante l'anno fiscale 2025/26. 

Sponsorizziamo anche linee telefoniche riservate nella regione APAC gestite da ONG per i lavoratori della nostra supply chain, che offrono consigli su diritti e benessere dei lavoratori e un supporto riservato. Invitiamo i nuovi partner della supply chain ad aderire al programma su base annuale. Quest'anno ci siamo concentrati sull'estensione del programma a nuovi partner della supply chain in Asia, dove abbiamo condotto diverse sessioni di sensibilizzazione e introduzione per garantire un coinvolgimento di successo con i servizi telefonici. Nel corso dell'anno, il team di Corporate Responsibility e le ONG hanno continuato a condurre sessioni di sensibilizzazione per promuovere l'uso della linea telefonica riservata ai lavoratori della supply chain, evidenziandone i vantaggi e tutti i servizi offerti. La risoluzione dei reclami viene regolarmente monitorata dal team di Corporate Responsibility.

Il nostro Codice di condotta per il commercio etico riconosce anche il diritto dei dipendenti di aderire ai sindacati e alla contrattazione collettiva. Circa il 78% dei siti di produzione di livello 1 da cui ci riforniamo sono coperti da contratti collettivi nazionali e/o industriali e molti hanno stabilito una rappresentanza sindacale, che consente ai lavoratori di rimanere informati e coinvolti nelle discussioni sui loro diritti.

L'anno fiscale 2024/25 del Meccanismo di reclamo dei lavoratori della regione APAC in cifre:
 • 29.442 lavoratori della nostra supply chain della regione APAC sono coperti dalle nostre linee telefoniche sponsorizzate dalle ONG
 • Il 100% dei nostri lavoratori della supply chain della regione APAC di livello 1 è coperto dalle nostre linee telefoniche sponsorizzate dalle ONG 
 • 451 chiamate effettuate alle nostre linee telefoniche sponsorizzate dalle ONG

 Tali chiamate includevano:
 o 34 reclami
 o 413 richieste di consulenza
 o Quattro richieste di supporto psicologico
 o Il 99% di tutte le chiamate di reclamo è stato affrontato o ha ricevuto risposta


CASE STUDY SULLA LINEA TELEFONICA PER I LAVORATORI 
Nell'ultimo anno, le nostre linee telefoniche per i lavoratori nella regione APAC hanno fornito ai lavoratori della nostra supply chain l'opportunità di condividere le loro preoccupazioni con la direzione attraverso un canale riservato, su base regolare, portando a diversi cambiamenti nelle modalità di lavoro, nella configurazione del sito di produzione e nel miglioramento dell'offerta di benefit ai lavoratori. 

 Ad esempio, i lavoratori di un sito di produzione sentivano di non poter fare la pausa pranzo o veniva chiesto loro di lavorare durante la pausa pranzo invece di pranzare in mensa. I lavoratori hanno utilizzato la linea telefonica per dare voce alle loro preoccupazioni e l'ONG che supporta la nostra linea telefonica è stata in grado di discutere queste preoccupazioni con la direzione del sito di produzione. Ciò ha portato all'adozione di misure che hanno incoraggiato tutti i lavoratori a fare la pausa pranzo, tra cui lo spegnimento delle luci e i controlli amministrativi per i macchinari nel sito di produzione per garantire che i lavoratori si allontanassero attivamente dal loro lavoro durante la pausa.

FORMAZIONE E RISORSE 

I nostri dipendenti e i partner della supply chain sono essenziali per contribuire a identificare e prevenire la schiavitù moderna nella nostra supply chain. Il nostro impegno a garantire una formazione interna ed esterna sulla schiavitù moderna ci sprona a rimanere proattivi e vigili nel creare una supply chain responsabile.

FORMAZIONE DEI TEAM INTERNI DI BURBERRY  
Durante l'onboarding, tutti i dipendenti vengono informati sulle nostre politiche e programmi di responsabilità per garantire che abbiano una chiara comprensione del nostro coinvolgimento in questo settore. Inoltre, il nostro Codice di condotta, che include politiche chiave sui diritti umani e sulla schiavitù moderna, viene condiviso con tutti i dipendenti nell'ambito del loro inserimento in Burberry e viene fornito un aggiornamento attraverso la formazione annuale obbligatoria.

La sensibilizzazione e la formazione sui rischi associati alla schiavitù moderna sono fondamentali per chi prende decisioni sull'approvvigionamento. Durante l'anno fiscale 2024/25 abbiamo lavorato con uno sviluppatore di formazione esterno per creare un programma di formazione online sulla schiavitù moderna. Questo ci ha permesso di designare questa formazione come obbligatoria per i team chiave, tra cui Supply Chain, Product Development, Corporate Responsibility e Human Resources. 

La formazione mirata aiuta coloro che sono a stretto contatto con la nostra supply chain ad avere familiarità con le aree di rischio, le probabili indicazioni di abusi dei diritti umani (compresi i casi di schiavitù moderna) e le possibili azioni da intraprendere se viene identificato un episodio di schiavitù moderna. La formazione prevede anche un modulo sulle pratiche di acquisto responsabile, per spiegare il legame tra le pratiche di acquisto, il potenziale impatto sulle condizioni di lavoro e il rischio di violazione dei diritti umani. Questa formazione ha contribuito a radicare ulteriormente il rispetto dei diritti umani in tutta l'azienda.

L'anno fiscale 2024/25 della Formazione dei team interni di Burberry in cifre:
• 1.515 dipendenti sono stati invitati a completare questa formazione obbligatoria
• Il 58% di questi dipendenti ha completato questa formazione


FORMAZIONE DELLA SUPPLY CHAIN 
I nostri partner svolgono un ruolo fondamentale nell'aiutarci a identificare e mitigare il rischio di schiavitù moderna nella nostra supply chain e investiamo nella loro formazione per supportarli. Nell'ambito del nostro processo di onboarding dei fornitori, svolgiamo una formazione dedicata a tutti i nostri nuovi fornitori di livello 1 per garantire che abbiano una chiara comprensione dei nostri requisiti di commercio etico prima di effettuare un audit. Sottolineiamo l'importanza di essere trasparenti durante un audit etico e condividiamo il funzionamento del nostro Programma di commercio etico.

Quest'anno, per il secondo anno, abbiamo continuato la nostra collaborazione con l'OIM, per diffondere a livello globale la sua introduzione al programma di sensibilizzazione per la protezione dei lavoratori migranti. Il programma dell'OIM, che riguarda l'introduzione all'assunzione equa ed etica, i rischi dei lavoratori migranti e le responsabilità dei datori di lavoro, è stato contestualizzato per i partner della nostra supply chain, per sensibilizzare i lavoratori migranti sui rischi specifici di ogni Paese. 

Il progetto è stato concepito per contribuire a educare i nostri fornitori di livello 1, i partner licenziatari e i fornitori di livello 2 su come garantire la protezione dei lavoratori migranti, con un'attenzione specifica al loro percorso di assunzione. Comprende anche le migliori pratiche di diversità e inclusione per sostenere l'integrazione dei lavoratori migranti con la popolazione locale del workshop.

L'anno fiscale 2024/25 della Formazione della supply chain in cifre:
 • 227 partner della supply chain hanno ricevuto una formazione
 • 15 Paesi sono stati coperti dal nostro programma di formazione
 • 51.250 lavoratori coinvolti nella formazione


LAVORARE CON GLI ALTRI 
 Il nostro obiettivo è quello di collaborare e lavorare in partnership con gli altri per identificare e gestire i rischi legati ai diritti umani e alla schiavitù moderna. Partecipiamo a numerosi gruppi e partnership intersettoriali, tra cui il Gruppo di lavoro sui diritti umani Business for Social Responsibility (BSR). Siamo diventati membri del BSR nel 2022 e di conseguenza del loro Gruppo di lavoro sui diritti umani, istituito per aiutare le aziende ad attuare i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGP). Sostiene le aziende nel condividere le best practice, le sfide e le esperienze di attuazione degli UNGP e scoprire gli approcci fondamentali ai diritti umani e i problemi emergenti.

Collaboriamo anche con altri esperti in materia di diritti umani per sostenere progetti su misura in materia di benessere, misurazione dell'impatto, valutazioni dell'impatto sui diritti umani e lavoro sui casi di voce dei lavoratori. Tra gli esperti figurano l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), SLR Consulting, Kumi Consulting, Ulula e Inno Community Development Organisation.

INDICATORI CHIAVE DELLE PRESTAZIONI SOCIALI
 I nostri KPI sociali e gli impegni fondamentali che Burberry ha assunto in materia di diritti umani ci assicurano di disporre di metriche misurabili, di impatto e coinvolgenti per monitorare i progressi nel modo in cui tuteliamo i diritti umani e preveniamo la schiavitù moderna nella nostra supply chain.
KPI: Il nostro impegno per contrastare la schiavitù moderna e far rispettare i diritti umani.

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
• 125 colleghi formati

Andamento dell'anno fiscale 2024/25
• Andamento dell'anno fiscale 2024/25

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• Ciò equivale al 58% dei dipendenti invitati a partecipare


KPI: Fornire la formazione sui diritti umani ai nostri partner della supply chain di livello 1

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
 • Hanno partecipato 246 partner in 15 Paesi e sono stati coinvolti circa 57.690 lavoratori

Andamento dell'anno fiscale 2024/25
 • Hanno partecipato 227 partner in 15 Paesi e sono stati coinvolti circa 51.250 lavoratori

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 • L'83% dei principali partner della supply chain ha ricevuto una formazione


KPI: Coinvolgere i partner della supply chain nel Programma sulla proprietà dei venditori

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
 • 24 partner della supply chain coinvolti

Andamento dell'anno fiscale 2024/25
 • 28 partner della supply chain coinvolti

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 • Espansione a tre nuovi partner nella regione EMEIA e uno nella regione APAC


KPI: Mettere a disposizione il Programma di formazione sanitaria per continuare a fornire consulenze sanitarie e accesso ai servizi

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
 • Hanno partecipato 830 lavoratori

Andamento dell'anno fiscale 2024/25
 • Hanno partecipato 991 lavoratori

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 • Esteso a due nuovi stabilimenti


KPI: Implementare il Programma sul benessere dei lavoratori in tutta la nostra supply chain di livello 1

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
 • 11.650 lavoratori coinvolti

Andamento dell'anno fiscale 2024/25
 • 13.670 lavoratori coinvolti e ampliato a 11 nuovi partner

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 • Il 22% dei lavoratori di livello 1 coinvolto


KPI: Implementare le linee telefoniche per i lavoratori in tutta la nostra supply chain di livello 1

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
 • Il 79% dei lavoratori della supply chain della regione APAC di livello 1 è coperto dalla linea telefonica

Andamento dell'anno fiscale 2024/25
 • Il 100% dei lavoratori della supply chain della regione APAC di livello 1 è coperto dalla linea telefonica

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 • La linea telefonica raggiunge circa 29.450 lavoratori ed è stata ampliata a cinque nuove strutture


KPI: Il 100% delle chiamate ricevute dai lavoratori è stato gestito o ha ricevuto risposta dal partner della supply chain

Prestazioni dell'anno fiscale 2023/24
 • 77% delle chiamate gestito


Andamento dell'anno fiscale 2024/25
 • Oltre il 99% delle chiamate gestito

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 • I restanti quattro casi su 451 hanno piani d'azione in atto


UNO SGUARDO AL FUTURO

   Continuiamo a cercare modi per rafforzare la nostra strategia sui diritti umani monitorando attivamente le nuove normative in materia di diritti umani e sostenibilità aziendale e apportando le modifiche necessarie per supportare la nostra conformità a un panorama normativo in evoluzione.

   

Uno degli obiettivi principali del prossimo anno consisterà nell'implementare il nostro modello ottimizzato di due diligence sui diritti umani, per garantire continui miglioramenti al fine di limitare i rischi all'interno della nostra supply chain. Ci impegniamo a sviluppare e implementare programmi di prevenzione e correzione che affronteranno i nostri impatti più salienti in aree geografiche strategiche e in tutta la nostra più ampia catena del valore.

Ci concentreremo sull'integrazione dei diritti umani a tutti i livelli delle nostre operazioni commerciali e sull'impatto positivo per i lavoratori della supply chain. 

 Nel corso del prossimo anno aumenteremo gli sforzi per migliorare la tracciabilità della nostra supply chain, in linea con gli obiettivi per l'anno fiscale 2029/30. Riteniamo che il nostro focus sulla trasparenza e la tracciabilità lungo tutta la supply chain rafforzerà ulteriormente la nostra capacità di identificare i rischi di schiavitù moderna e di affrontare qualsiasi nuova sfida possa emergere.


Documento approvato dai rispettivi Consigli di amministrazione di Burberry Limited (codice azienda 162636), Burberry (UK) Limited (codice azienda 4288292), Burberry International Holdings Limited (codice azienda 4251867), Burberry Limited (registrata nello Stato di New York con l'ID DOS 293943), Burberry (España) Holdings Limited (codice azienda 5265289), Thomas Burberry Holdings Limited (codice azienda 3509143), Burberry Haymarket Limited (codice azienda 4868493), Burberry Holdings Limited (codice azienda 4251948), Burberry Canada Inc (codice azienda 689541-7), Burberry Pacific Pty Ltd (codice azienda 098 381 161) e Burberry London Limited (codice azienda 4251951).

Approvato dal Consiglio di amministrazione giovedì 8 maggio 2025 e firmato a nome di questo da:  


Joshua Schulman 
Chief Executive Officer  
Burberry Group plc